L’Aviation è un buonissimo cocktail della famiglia dei Martini (Martini’s), ovvero una delle tantissime variazioni del Principe, il Dry Martini. Questi cocktail hanno, tutti, una forte base di gin, e poi un liquore che ammorbidisce, profuma, ne ridefinisce i contorni olfattivi e gustativi. Fra i Martini’s più famosi: Alaska, Gibson, Gimlet, tutti ex IBA. L’Aviation, invece, è attualmente nella lista ufficiale IBA; è profumato e anche divertente e – volendo – molto coreografico.
Ma vorrei partire dal nome. Qua e là potreste trovare, come spiegazione, il colore azzurrino del cocktail, dovuto al liquore alla violetta. Liquore azzurrino, quindi il cielo e da lì, chissà perché, un omaggio all’aviazione. Così spiega Mastellari (I cocktail mondiali), così pure i sofisticati ragazzi del Jerry Thomas Project (Twist on classic). In realtà non è così, e lo storico dei cocktail David Wondrich (Imbibe!), un’autorità assoluta in materia, scrive:
The only notice of the drink I’ve been able to find in the contemporary press [Wondrich si riferisce all’inizio del secolo scorso], a 1911 three-liner from the pages of the Albany (New York) Knickerbocker Press, merely notes that “The ‘aviation cocktail’ is the latest,” with no clues as its origin. The new sport of aviation was much in the news at the time, and there were two other drinks of the same name floating around.
(Imbibe!, pagg. 326-327)
Solo successivamente, quando la Creme de Violette si rese di più facile reperibilità oltre Oceano, questo ingrediente fu aggiunto, e la tonalità azzurra – che ben si addiceva a un cocktail con tale nome – giustificò ex post l’appellativo “Aviation”, inizialmente attribuito solo in onore della appena nata aviazione. (Dario Comini, in Mixology reloaded, fornisce una spiegazione ancora diversa ma, direi, chi se ne importa? Andiamo a bere, piuttosto!).
La versione IBA è la seguente (la mia in fondo):
- 45 ml Gin;
- 15 ml Luxardo Maraschino;
- 15 ml succo di limone fresco;
- 1 cucchiaino di Crema di violetta.
Attenzione: tutto sommato questa versione si avvicina a quella originale, di inizio secolo (scorso), ma così, onestamente, il profumo di violetta lo sentite a malapena, e il colore non cambia un granché; voglio dire: se volete che l’Aviation abbia un colore “celeste”, di crema di violetta dovete metterne di più; Mastellari suggerisce più violetta (10 ml) e assai meno Maraschimo (5 ml).
Altre versioni; il Jerry Thomas Project:
- 60 ml London Dry Gin;
- 30 ml succo di limone;
- 15 ml Crème de Violette;
- 15 ml Maraschino;
La versione Difford’s:
- 52,5 ml di London Dry (non stupitevi per la misura, loro parlano in realtà di un’oncia e 3/4);
- 15 ml Luxardo maraschino;
- 7,5 ml Crema di violetta;
- 15 ml succo di limone fresco;
- 7,5 ml acqua refrigerata.
E infine, ecco la mia versione:
- 60 ml London Dry Gin;
- 10 ml Crema di Violetta;
- 10 ml Luxardo Maraschino;
- 10 ml succo fresco di limone.
No twist di agrumi, no guarnizioni, no ghiaccio nella coppetta. Naturalmente va shakerato.
Adesso, però, devo dare alcune spiegazioni e suggerire qualche variante scenografica.
Diversi autori trovano stridente l’accostamento fra la crema di violetta e il Maraschino; io, francamente, no, ma potreste decidere di far prevalere la Violetta o il Maraschino; anche la componente acida è rilevantissima; come avete visto io metto molto meno limone delle altre versioni mostrate ma, come sempre, è solo questione di gusti personali. Provate e decidete.
Il Maraschino deve essere Luxardo; fidatevi, ho provato anche col Bols, ma non ci sono paragoni; il Luxardo è, nel Maraschino, quello che Google è nei motori di ricerca: se non siete fan delle alternative al sistema, e decidete perciò di usare Mozzilla, le vostre ricerche on line le farete con Google, e il vostro Aviation col Luxardo, un marchio italiano riconosciuto leader a livello mondiale (notate che nella versione IBA dell’Aviation non si prescrive “un” maraschino, bensì il Luxardo Maraschino; vorrà dire qualcosa.)…
Adesso, però, parliamo del colore, perché probabilmente vi immaginate un cocktail bello e azzurro. Non è così. Se mettete i 10 ml che vi ho raccomandato (fossero anche 15 non cambia nulla), la vostra bibita sarà di un color grigio-azzurrastro, come i cieli autunnali. Il viola del liquore, infatti, è troppo poco per dare l’impronta cromatica; aumentare considerevolmente la Crema di Violetta sarebbe fatale; quel liquore va benissimo, è meraviglioso per dare un profumo di fondo, ma è terribilmente dolce; se ne mettete troppo il vostro cocktail diventa un succo di frutta violettoso, stucchevole e inutilmente alcolico. Avete quindi due opzioni:
- grigio-azzurro va bene, i cieli autunnali sono romantici; io caldeggio questa soluzione; sapore e profumi equilibrati, colorino simpatico;
- aggiungete un colorante! Se state rabbrividendo, ricomponetevi. Il cocktail, oltre che buono, deve essere anche bello, e se aggiungete la punta di un cucchiaino di spirulina nello shaker non cambierete di una virgola il sapore (la spirulina è un’alga naturale e insapore) ma darete un colore vivissimo, come nella foto di accompagnamento a questo articolo.

Infine: come scrivo sempre, a me non piace mettere cose nei cocktail (olive, bucce di agrumi…), ma qui una ciliegina al maraschino, bella rossa e brillante, può starci bene. O, almeno, è divertente.
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